Buongiorno a tutti,
col piacere di essere tornati alla normalità Vi aggiorno sui risultati dei refit svolti da noi e dalla ns Rete durante questo intenso mese di lavoro.
Questo mese apriamo in maniera atipica con una avvincente narrazione ad opera di Paolo Giuli, stratega della nostra Organizzazione, che ci racconta de:
“La Signora che amava danzare”
Oggi potremmo pubblicare una buona notizia di business quale l’ennesimo impianto di pinne stabilizzatrici Humphree installato e consegnato sulla bellissima e gloriosa SEAWAY, costruita nel 1928 ed appartenuta tra gli altri alla Regina d’Inghilterra… ma preferiamo raccontarvi una storia! È una storia che a nostra volta ci hanno raccontato, durante i giorni dell’installazione, le centenarie assi di mogano dello scafo ed i chiodi in ferro forgiato a mano che abbiamo rimosso (con grande rispetto)…
…è la storia di una bella donna, nata per ballare sul meraviglioso proscenio del mare e che non voleva rassegnarsi a lasciare, nonostante l’incedere inesorabile degli anni… Attraverso il vecchio cannocchiale di bordo, le cui lenti avevano ancora impressa l’immagine di galeoni e bastimenti d’altri tempi, l’abbiamo vista ondeggiare felice nei marosi con l’innata voglia di ballare… ma ahimé con sempre più fatica a reggerne l’impeto e per questo relegata sempre più in porto, nonostante la sua chiglia e le ordinate bramassero ancora il proscenio blu.
Siamo stati talmente rapiti dal racconto che abbiamo voluto… scrivere un finale diverso
e… le abbiamo presentato un cavaliere nero che potesse riportarla in mare a danzare gentilmente ogni volta che voleva, limitando nel contempo e con grazia la sua sfrenata voglia di ballare… Lord Humphree era il suo nome!
“Bentornata in mare aperto cara Lady Seaway, bentornata alla tua piena vita!”
Paolo Giuli
E mentre questa romantica visione si dissolve …vorrei trovare, come in tutte le storie, una morale anche in questa, anche se in questo caso di valenza tecnica.
Il My Seaway è uno yachts di 19m in legno da 35tonnellate. La particolare costruzione della struttura, che vede un numero irrisorio di ordinate, dimostra la grande capacità dei maestri d’ascia di un secolo fa, che “sapevano dove mettere il materiale e dove non”. Questo è sempre stato l’obiettivo di qualunque ingegnere strutturista, in qualunque epoca, ma è incredibile come siano riusciti a farlo allora in mancanza della potenza degli strumenti di calcolo automatico di oggi. Le condizioni di progetto del refit sono state dunque molto sfidanti e la responsabilità condivisa con l’armatore non è stata da meno. Per la prima volta dovevamo sì garantire stabilizzazione e comfort a bordo, ma priorizzando il rispetto verso una struttura molto sottile, logorata dall’età e mai concepita per una concentrazione degli sforzi nella zona di installazione delle pinne antirollio.
Due sono stati gli ingredienti per la riuscita del progetto. La prima è senz’altro la maestria dei carpentieri, che hanno saputo irrobustire il fasciame e sposarlo ad un doppio guscio di metallo (praticamente un sandwich acciaio inossidabile/legno/ferro), che ingloba le servounit e ne distribuisce lo sforzo su un’ampia area dello scafo. La seconda quella di poter disporre dell’impianto Humphree, un prodotto concepito per consentire una vasta gamma di regolazioni settabili anche dall’utilizzatore stesso. Ampiezza dell’angolo di rotazione delle pinne, intensità (soft, medium, performance) della coppia antirollio, livello dell’angolo di rollio soglia oltre il quale far intervenire il sistema. Tutti parametri che permettono la parzializzazione del sistema anche a salvaguardia degli sforzi trasmessi dalle pinne allo scafo stesso.
Questa barca storica è stata infine equipaggiata con 2 pinne da 0,45mq cadauna, una misura di partenza volutamente sottodimensionata, che ci consentirà negli anni di stabilire, in funzione delle risposte dello scafo (il legno “parla”) se passare a pinne maggiorate, gioco facile, visto che le servo unit Humphree coprono tutte le misure fino a 1,00mq.
Wally 47’
Per contrappasso parliamo ora invece di un modernissimo Wally. Questo performante scafo, ove persino importanti elementi del mobilio sono realizzati in carbonio in voto all’essenzialità ed al contenimento dei pesi, si è meritato un refit di rimotorizzazione e nuovi interceptors per la regolazione automatica dell’assetto. Eliminata tutta la fila di piccole lame precedenti, che saturavano lo specchio di poppa, sono bastati 2 generosi X600 alle estremità per regalare alla barca efficienza e …fino a 2,3kn in più (a pari motorizzazione) nella fase di preplanata.
Buona navigazione a tutti da
Federico Fiocchini e da tutto l’Humphree Team Italy
New Van der Valk Custom 34 meter
aluminum expedition yacht |
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Van der Valk Shipyard in Waalwijk has placed an order for the construction of the “Lady Lene”, a 34 meter aluminum expedition yacht, custom build. The yard has brought together a team of leading players from the Dutch superyacht sector. Delivery of the three-deck Explorer is scheduled for December 2021.
The clients were so pleased with the quality of their previous motor yacht built by Van der Valk that they returned to Waalwijk. They wanted to use their experience with this ship, as well as previous motor yachts, for the new design.
Humphree electric fin stabilization system will be used for boating comfort and performance under way. |
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Grande S10 By Azimut aquatic greatness |
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Higher speed and lower fuel consumption thanks to the Humphree system,
Automatic interceptors by Humphree gives the vessel the lift it needs to get up on plane faster or to reach that optimum running trim. In this way the resistance of the hull is automatically optimised for every speed and load condition, this resulting in increased speed and lower fuel consumption.
The Humphree system is all electric powered by 12-24 Volt DC. Thanks to the interceptor design, it requires only a small amount of force to move, even at high speed.
For Azimut, the use of carbon fiber is a construction option that allows to increase the size of volumes and surfaces, without sacrificing weight, thus maintaining excellent levels of dynamic stability. Carbon fiber lamination is applied directly to the superstructure, the Flybridge, the radar arch, and the deck. |
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Virginia pilots take delivery of ninth launch from Gladding-Hearn |
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The 56-foot Richmond features Volvo Penta IPS propulsion and Humphree interceptors
The Virginia Pilot Association has taken delivery of a Chesapeake-class MK II launch from Gladding-Hearn Shipbuilding, the pilots’ ninth boat built by the Somerset, Mass., shipyard since 1983.
Since the Chesapeake-class pilot boat was introduced by Gladding-Hearn in 2003, 22 boats have been delivered to 11 pilot associations throughout the United States.
The Virginia pilots’ MK II launch, Richmond, incorporates the performance benefits of Volvo Penta’s IPS three-pod system and Humphree interceptors. “The combination of the Volvo Penta IPS system and the Humphree interceptors produces lower sound levels and improved comfort and higher speed, while burning about 25 percent less fuel,” said Peter Duclos, the shipyard’s president.
A Humphree interceptor trim control system, with its automatic trim optimization, automatic list control, and coordinated turn control functions are installed at the transom.
Courtesy Gladding-Hearn The following is text of a news release from Gladding-Hearn Shipbuilding |
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A Nord Star 36 Fly was equipped with a Humphree Interceptor based Trim and Stabilization system. The boat was performing very nice at sea trial with Humphree Active and Coordinated Turn on. At hump speed the boat saved 13,5% fuel and acceleration was 1,5 sec better with interceptor on (From 0-25 knots) .
Humphree Interceptors: 2 x X750mm, 50mm blade deployment.
Humphree Control systems: Active Stabilization.
Propulsion: 2x VP drive. Top speed: 42 knots • LOA: 36 ft
• Displacement: 7000 kg |
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